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Cos'e' la Cantoterapia

La Cantoterapia



Di Claudia Paswtorino

Il testo è tratto dal volume CANTOTERAPIA E NEUROCANTO
di Mirella De Fonzo e Claudia Pastorino (2022, Armando Editore, Roma)


Che cos’è la Cantoterapia?
E perché gli esseri umani la utilizzano istintivamente fin dalla notte dei tempi?

La Cantoterapia è uno strumento naturale di promozione della salute e del benessere psicofisico, una disciplina completa, praticabile da tutti, non solo da chi ha vocazioni e competenze canore, presente da sempre in forma spontanea nella storia dell’essere umano a ogni latitudine, e oggi avvalorata da centinaia di evidenze scientifiche internazionali.

I percorsi della Cantoterapia sono restitutivi di funzioni naturali messe a disposizione di ogni essere umano da madre natura, doni davvero speciali ma, purtroppo, spesso ignorati: il respiro, le vibrazioni, le risonanze, la creatività e il canto, inteso per il benessere e non per la performance.

Antiche intuizioni di donne e uomini di ogni tempo e luogo incontrano odierne evidenze scientifiche, laddove la Cantoterapia agisce sia nella dimensione istintiva e spontanea della cura e dell’autocura, sia nella dimensione strutturata, come nel caso di chi si accosta ai percorsi cantoterapeutici.

La Cantoterapia è multidisciplinare, poiché integra competenze artistiche e competenze scientifiche, e per questa ragione viene promossa e viene erogata da équipe interdisciplinari. La Cantoterapia è suono vocale che cura, è il piacere di essere uno strumento musicale risonante e vibrante, offre un micro-massaggio di profondità, e costituisce un efficace aiuto alla salute fisica e alla salute mentale. Sovente, infatti, emozioni negative, come ad esempio la rabbia, la paura o il dolore, si trasformano in sintomi e vengono somatizzate in forma di malesseri: grazie alla Cantoterapia tali sintomi possono essere ritrasformati in emozione e liberarci dal loro peso.

Vocalizzando, i confini del corpo si estendono, promanano in ogni direzione attraverso le risonanze e le vibrazioni che, a loro volta, riconoscono altre risonanze e altre vibrazioni, dando vita a interconnessioni stupefacenti e a progetti di armonia sempre nuovi.

Affinché si compia la pienezza del prodigio vibrazionale è necessario che il corpo sia libero di respirare in modo completo ed efficace e, per tale ragione, tra i princìpi fondativi in Cantoterapia vi è la consapevolezza respiratoria. Respirare e vocalizzare sono i primi due atti che ogni essere umano compie venendo alla luce. Respirando e vocalizzando si realizza il volo libero della voce fisica e della voce interiore: il corpo si racconta attraverso il suo respiro e il suo suono.

Negli esseri umani esistono fondamentalmente tre tipologie respiratorie: la respirazione naturale, con la quale tutti noi Mammiferi veniamo al mondo, cioè costo-diaframmatica-addominale; la respirazione mista, mixed breathing type, che è la più diffusa negli adulti in Occidente; la respirazione limitata in alto, detta superficiale o alto-costale, upper costal breathing type, che utilizza le coste superiori e i muscoli respiratori accessori, i quali si trovano costretti a fare le veci di una ridotta escursione diaframmatica, con conseguenti deficit ventilatori, tensioni muscolari, accorciamento dei pilastri di inserzione del diaframma, disagi posturali e penalizzazione del patrimonio respiratorio.

Tali modalità respiratorie possono variare nella stessa persona, per ragioni emotive, fisiche, posturali o psicologiche: la consapevolezza respiratoria risulta quindi fondamentale per riportare quotidianamente le funzioni respiratorie alla loro pienezza, evitando che si cronicizzino le modalità respiratorie superficiali e limitative, come invece purtroppo accade alla maggioranza della popolazione adulta occidentale. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

La Cantoterapia è dunque, in primis, un percorso di consapevolezza corporea: ben presto, grazie agli esercizi di ginnastica respiratoria, il diaframma torna libero di assolvere non solo le sue fondamentali funzioni respiratorie e fonatorie, ma anche le sue funzioni posturali, peristaltiche, drenanti, emuntorie, attraverso il massaggio viscerale naturale esercitato dal diaframma stesso, quando torna libero di compiere le sue ampie escursioni elastiche respiratorie, offrendo un trattamento salutare. Tale recupero delle fondamenta respiratorie costituisce il primo gradino indispensabile al benessere fisico e psicologico intervenendo, tra l’altro, anche nell’autocontrollo emotivo e nell’autogestione dei disturbi d’ansia e dei disturbi da stress con i relativi correlati fisici gastrointestinali o muscolari.

Dopo avere restituito al corpo la sua pienezza respiratoria naturale, la Cantoterapia utilizza il canto liberandolo dagli aspetti performativi legati a valutazione, giudizio o competizione. I vocalizzi e i canti di cura utilizzati in Cantoterapia sono semplici, ciclici, cantabili da tutti, non importa se più dotati o meno dotati, e attivano nell’organismo il mirabile circuito naturale delle risonanze e delle vibrazioni.

Come racconto nel mio video online Cantoterapia. Da Pitagora alle Neuroscienze, tra tutti i risuonatori ossei superiori del massiccio facciale e del cranio, i seni sfenoidali giocano un ruolo centrale, essendo contigui a strutture neuroendocrine fondamentali: ipofisi e ipotalamo. La laringe è il Graal da cui scaturisce il circuito vibrazionale e i seni sfenoidali, situati al centro esatto del cranio, sono la stanza segreta del tesoro, la Agarthi da cui si irradia il circuito risonanziale. I seni sfenoidali sono Ajna, il terzo occhio, racchiuso all’interno dell’osso sfenoide, considerato da sempre l’osso più bello del corpo umano, la grande ala, la farfalla che, non a caso, gli antichi greci chiamavano Psyché, che significa farfalla, appunto, ma anche respiro, anima, psiche.

Attivare la risonanza sfenoidale enfatizza l’effetto risonanziale e vibrazionale, stimola il rilascio di neurotrasmettitori e di ormoni benèfici, favorisce la riduzione delle citochine infiammatorie: ne scaturisce un effetto trasformante, rigenerativo, antistress, riequilibrante, ragioni per cui parliamo di Biocanto, cioè del canto quale risorsa autocurativa naturale, tanto efficace quanto, troppo spesso, sottovalutata o dimenticata.

Il canto offre un’immagine canora di pace a cui fare ricorso nei momenti di difficoltà o di crisi. Come osservava giustamente Alfred Tomatis: «Non c’è dubbio che il canto, se ben eseguito e controllato, è uno dei mezzi più sicuri per liberarsi al meglio di tutti gli squilibri neurovegetativi e neuropsicologici in cui si incorre. Non conosco terapia migliore di quella attivata attraverso la voce».

Il ciclo del beneficio canoro coinvolge in un unicum lo status globale della persona, respiro, voce, postura, emozione, psiche e sfera spirituale. Evidenze scientifiche internazionali di ultima generazione confermano, anche grazie alle neuroimmagini, quanto intuito e praticato spontaneamente da sempre dagli esseri umani: il canto è arte che cura.”

Per approfondire vedere il Sito della Scuola Italiana di Cantoterapia, che collabora con il Centro di Neurocanto.





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