Neurocanto (pausa Coronavirus)
Carissimi amici,
le nostre attività - "momentaneamente" (speranza eufemistica) - sono sospese.
Il nostro Organico però ha deciso di dedicare questo spazio all’attuale condizione collettiva, costretta a cavalcare l’onda più alta mai affrontata, che ha investito violentemente il nostro pianeta ... Vogliamo raccogliere dunque in questa nostra pagina le significative testimonianze dell'enorme sconvolgimento trasportato e diffuso dal "coronavirus".
Da tutto il mondo ci arrivano - pur con modalità differenti - immagini, filmati, storie, parole in un panorama senza precedenti. Vi invitiamo ad inviarci testimonianze significative, dirette o indirette, e di spessore artistico-sociale, che possano restare utili per chi un domani volesse beneficiarne ...
Il nostro sito è nato per e con il Neurocanto, e ovviamente rimarrà con questa significativa connotazione e considerazione prioritaria. Anche tra queste pagine il nostro primario obiettivo è quello di prendere a prestito l'ARTE TERAPIA, interpretando soprattutto le potenzialità che fervono in tutto il mondo e in particolare quelle che ruotano intorno all'Arte figurativa, alla Musicoterapia alla Cantoterapia e al Neurocanto.
PASQUA 2020 di M.de Fonzo - pittura digitale con tecnica del graffiato.
La casualità è figlia di un’intelligenza mostruosa?
Lotta tra armonia e disarmonia dei sistemi
Neurocanto: rivincita sulla disarmonia
di Mirella de Fonzo
(15 Marzo 2020) La mattina, appena sveglia, mi guardo intorno per cercare di afferrare un solo segnale che possa svelarmi di aver fatto un brutto sogno. Ma non è così, immediatamente - nel lampo di un altro respiro - sono costretta a realizzare che è tutto vero.
In genere questa forma di stupore interiore si sperimenta quando si perde una persona cara o a seguito di un vicenda lesiva per la nostra persona.
Quello che si esperisce dalla situazione attuale, nella scalata barcollante di questo 2020, che tiene in clausura una parte del mondo, è invece qualcosa di diverso.Provate a immaginare per un momento di non essere coinvolti in questo marasma che il nuovo virus, con la sua “bava” altamente contagiosa, ha creato nelle ultime settimane…
Provate a immaginare di poter guardare tutto da una notevole distanza, magari dall’alto di un satellite che gira attorno al mondo… ed entrare con radar speciali nella vita di questi giorni… in quella individuale di ognuno di noi … ma anche in quella di un popolo, di popoli. Però osservando tutto dall’esterno, proprio come davanti ad un film.
La parola chiave del nuovo fenomeno si veste di “contagio” all’interno di ogni ambiente, ma soprattutto investendo quello socio-sanitario per poi travolgerlo, mentre - di giorno in giorno - si va dipingendo di paura … e sconvolge la vita di tutti, e poi ci balza davanti agli occhi … con scenari insoliti, mai visti, mai immaginati, mai creati artatamente neppure nei documentari più catastrofici.
Scenari nuovi, diversi, singolari dunque. Simili a quelli di un incendio? di un terremoto? di uno tsunami? di una guerra?
In realtà il
surrealismo di certi scenari non è simile a nulla che possa essere rintracciabile nelle esperienze passate, nulla che possa essere riesumato dai nostri ricordi, vissuti direttamente o indirettamente attraverso i racconti che tante ore ci hanno incollato davanti ai nostri libri di storia. E abbiamo letto anche di pestilenze… e non solo romanzate ...
Però è anche vero - dicono - che “il mondo è cambiato!” Ma questa “frase fatta”, un po’ ingiallita dal tempo stesso… purtroppo non ci consola, davanti a quella realtà trasmessa dalla TV o captata da altri mezzi che fino a ieri abbiamo tanto criticato nelle mani degli altri … anche dei nostri stessi figli e nipoti, quando sembravano distoglierli dalle “cose serie” e… che oggi (quasi come una beffa… del destino o di quella ruota che gira inesorabilmente nella direzione inversa alle nostre aspettative) sono diventati il supporto e il sostegno del nostro isolamento fisico, quindi indispensabili, perché il contatto “in diretta” con i parenti più stretti diventa vitale.
Ma, torniamo nella direzione del fenomeno attuale,
osservando il tutto a distanza planetaria, con il distacco di chi…- chi più, chi meno, nello spazio o nel tempo - voglia scomporre i frammenti singoli dell’insieme, solo per comprendere e raggiungere le sottili dinamiche interne.
Però, quando lo scompiglio prevale, inducendo - nel cammino - alla
disarmonia, inevitabilmente e spontaneamente gli stessi ingranaggi interni che mirano a non distruggere l’equilibrio … si spostano per raggiungere e riprendere l’armonia. Come calamite richiamate alla base.
Allo stesso modo, nella complessità naturale della vita, i congegni di “un insieme” si sistemano e si adattano, disponendosi ciascuno nel proprio alveo naturale, coordinando ogni assestamento con le loro spontanee metamorfosi biologiche.
Negli anni e nei secoli le scelte dell’uomo hanno deviato il corso naturale e armonico della vita, determinandone spesso lo squilibrio. Non è molto dissimile ciò che avviene
all’interno dell’organismo umano.
Il disequilibrio nell’uomo si chiama “stress”, unico campanello di allarme che induce automaticamente al recupero fisiologico per ritornare alla stabilità iniziale… allo status quo e riprendere in salute il cammino della vita.
In entrambi i casi si generano, quasi spontaneamente, intrecci e accadimenti a cascata libera, con il sapore di coincidenze.
E così si saltella dall’idea fatalistica della sorte che muove il mondo “a caso” fino a raggiungere il concorso di altrettante convergenze intelligenti, che però definiscono la stessa casualità, cioè la spiegano. L’intenzione è sempre quella di darne una decifrazione scientifica.
La domanda sorge immediata: “fenomeno e accidentalità?” o “fenomeno e pre-organizzazione?”
La sensibilità dell’uomo in realtà non sempre accetta tutto quello che succede nel mondo, come frutto genuino, mosso da una serie di pure casualità. E persino quando questo accade, irrimediabilmente ci troviamo di fronte a tutti gli sforzi umani convogliati e pronti a cercarne disperatamente una logica spiegazione.
E’ molto difficile infatti pensare che i meccanismi interni alla vita dell’uomo e della terra viaggino in una sorta di caos, privo di sincronismi e convergenze spiegabili.
In realtà bisognerebbe entrare in un’altra ottica: cioè quella di prendere in considerazione l’esistenza di fattori sincronici, confluenze e influenze, accadimenti apparentemente puri e “casuali”, ma legati da sottili precognizioni “causali”, atte a riportare qualsiasi sistema allo status quo.
Ciò comporterebbe l’esistenza di meccanismi interni complessi a tal punto da averne grande difficoltà a porli sulla base di possibili esegesi.
Quando l’organismo umano si ammala, per cause oggettive - esterne, come certe pesanti vicende della quotidianità, indipendenti dalla nostra volontà, torturanti a tal punto da non aver la forza di rimetterci in piedi… oppure per cause soggettive - interne, per aver pigiato troppo sull’acceleratore della vita, con il risultato di precipitare in una conca di bassa pressione dove la risalita risulta difficile, se non impossibile... che cosa succede?
Succede che il nostro organismo si sta assicurando una qualche disfunzione, di un organo o di un sistema… e che le funzioni di un organo vadano a contaminare quelle di un altro, perché il collegamento interno all’organismo tra organi funzionali è gestito in maniera tale che il motore dell’equilibrio, governando il tutto, possa far tornare a far rientrare il danno.
Quello che può sembrare una ruota di coincidenze, …potrebbe ribaltare nella presenza di un motore che tiene tutto in simbiosi, che per mantenere il benessere deve reggere l’equilibrio delle parti.
La natura della terra e del cosmo, come l’organismo umano, è spinta e retta dalla gestione simbiotica delle varie parti della natura stessa, cioè, per es., un terremoto può non essere svincolato da uno tsunami in un’altra parte del globo o da un’eruzione vulcanica…il clima è modificato da altrettante disarmonie che sono prodotte internamente ed esternamente alla terra stessa.
Intuire quanto la natura dell’uomo s’intrecci con la natura della terra diventa cosa semplice e ovvia Si coordina automaticamente e autonomamente la bio-fisiologia di entrambi. Così come un sistema influenza l’altro. Persino il nostro cervello influenza il DNA e le nostre cellule.
Dunque se autonomamente più che casualmente seguendo un criterio preciso, interno alla vita stessa, non visibile dall’esterno, le disarmonie possono essere ricondotte ad ovvie armonie ecco che risulta accettabile che l’armonia si sposi con l’equilibrio.Davanti a un mancato funzionamento si ha disfunzione ed è il motore automatico, dentro alla natura stessa - biologica della terra e dell’uomo che può autonomamente ricondurre all’ equilibrio.
Tutto questo ci porta a immaginare che esista una precisa costruzione delle cose del mondo esterne e interne… basterebbe entrare nei meccanismi delle piante… della fauna… per comprendere la razionalità e l’intelligenza insita nella natura delle cose.
E in questo senso diventa spiegabile il fatto che la stessa intelligenza possa raggiungere persino la mostruosità. Perché dentro all’intelligenza della natura non esiste l’etica, ma l’armonia. Come l’armonia dei colori e dei suoni, e del canto.
Il canto, per esempio, diventa armonia quando va a mettere a posto, a sistemare le parti dell’organismo che sono entrate in disfunzione… quindi non più armoniche.
FLASH DI GUERRA
o banali coincidenze?
E’ difficoltoso poter dare un giudizio sereno su quello che succede. Di certo non si può restare insensibili alle concomitanze che si accavallano nella vita di tutti i giorni. Sono tanti gli esempi anche nella politica e nell’economia mondiale.Altrettanto arduo è stare a guardare con indifferenza le partite sulla scacchiera dei giganti: i presidenti, i “cervelli” responsabili della nostra vita. Partite premeditate e tratteggiate con mosse ben precise.
Persino la “Defender 2020”, la colossale esercitazione di forze militari Usa in Europa, che lo stesso esercito americano aveva definito “il più grande spiegamento degli ultimi 25 anni”, prevista da molti anni per essere realizzata nell’aprile 2020, ha generato non pochi dubbi sulla strana coincidenza epidemica. Un punto interrogativo è sembrato fiorire in quell’élite culturale che non disdegna di segnalare vaghi sospetti. C’è chi ha parlato di complotti…ma seguiti da altrettante smentite. E in tutto questo teatro ha figurato come protagonista principale la NATO, fondata al termine della seconda guerra mondiale in contrapposizione ai paesi del Blocco Sovietico. Paesi che oggi sembrano rimanere indenni e non contaminati dal brutale “virus”. Una fatalità non da tutti trascurata.
Fatalità o premeditazione? Basterebbe anche dare un’occhiata alle mappe delle basi militari USA in Italia e in tutto il mondo, …o all’elenco delle novanta bombe atomiche che si trovano attualmente su tutto il territorio italiano, per potersi porre una serie di domande che - alla resa dei conti- necessitano di risposte, avulse da pressappochismo e in grado di dare congrue risposte.
Sono molteplici le argomentazioni che sembrano accompagnarci alle stesse conclusioni… persino ad una terza guerra mondiale, che ci aspetta dietro l’angolo…con l’utilizzo di bombe chimiche e non atomiche.
Ma se ritorniamo a curiosare dall’alto di quel satellite che ci allontana dal coinvolgimento personale…scorgiamo -come in un gioco da bambini- un’enormità di “soldatini americani” con i loro carri armati, mentre si lasciano avanzare tra popoli che non vogliono più aderire alle loro esercitazioni militari. Soldatini che non hanno neppure il tempo di dare inizio alle loro manovre, e ai comandi dei loro superiori…perché sono sbarcati su un territorio altamente infettato.
Soldatini che si vedono costretti a limitare ogni azione, perché persino alcuni dei loro comandanti supremi hanno contratto l’infezione, pronti a sviluppare altrettanti focolai. Ma nessuno di loro vuole estendere il contagio…e vorrebbero tornare indietro con un bel “retromarcia”
Ci si rende conto, entrando in quel limbo in cui tutti oggi ci ritroviamo, di sopravvivere in una sorta di “sospensione paranoica”, mentre osserviamo le metamorfosi, le trasformazioni di quanto eravamo abituati a riconoscere come nostro patrimonio fisico, sociale, culturale… In questo limbo si comincia a percepire qualcosa di astruso, di oscuro … come qualcosa che appartiene ad un’intelligenza mostruosa per l’uomo, nascosta nelle radici della Natura stessa, perché il cosmo ha un potere sibillino per riequilibrare le cose, seguendo sue proprie leggi, allorché queste siano state stravolte. Pensiamo al netto cambiamento climatico, con i suoi espliciti disastri ambientali, ma contemporaneamente oggi ci accorgiamo che in tutta questa clausura umana …assieme al crollo economico, si assiste a ben altri crolli. e in altri precipizi:
- si abbassa il livello d’inquinamento, fiumi che cominciano a diventare trasparenti,
- la cronaca nera, fino a ieri edificata su cruenti omicidi, comincia a mostrare l’altra faccia della medaglia ... niente femminicidi, furti, sbarchi clandestini di migranti, terribili naufragi… niente delle agghiaccianti testimonianze dei superstiti: "Ci siamo aggrappati ai morti per non finire a fondo".
Oggi tutti in casa mentre le strade, senza autoveicoli e senza smog, espongono tra vetrine chiuse tutto il candore delle città, come fossero state ridipinte e imbiancate, piazze con un odore di pulito, di disinfettato, tutto immacolato, ma senza vita… nell’immobilità di chi è passato ad altra vita… nella staticità di un orologio che si è frantumato, dove le lancette segnano il tempo di qualche giorno fa, ma che ci danno però un immaginario impenetrabile di mesi, forse anni …come se la percezione del tempo si fosse dilatata… congelata tra i balconi dei palazzi, nelle strade, nei parchi spopolati, privi dei rumori dei bambini, senza vita aggiunta, ma verde di vita propria.
In questo limbo percepiamo la “non appartenenza”, i “non valori” dell’avere e i valori dell’essere, l’inutilità del lusso che non può essere vissuto, la vicinanza violata…e tanto altro ... In questo limbo comincia a prevalere, per molti e non per tutti, l’ubbidienza alle regole, per il bene di molti ... ma non per tutti.
E allora ci rendiamo conto del sordo dilagare di complessi fattori che tramano forti cambiamenti, indici di rivoluzioni e crisi, quelle stesse che hanno portato a modificare -nei secoli- la faccia della Società.
Ma ci rendiamo conto anche di ben altre trasformazioni: quelle che hanno alterato la Natura, variando l’essenza stessa del nostro vivere. E ci rendiamo anche conto dell’intelligenza “mostruosa” insita nella Natura stessa, quando - per assecondare l’uomo - ha dovuto andare contro se stessa.E oggi, per recuperare l’armonia che gli è stata strappata, ha messo in gioco le varie forme della casualità, per far sì che essa stessa, in quanto Natura, potesse almeno tentare di rimettere in piedi - o almeno in equilibrio meno precario - il sistema. Un sistema intelligente che soltanto con altrettanta intelligenza, potrebbe diventare per l’uomo stesso davvero mostruoso, pur di essere - in una sorta di rivincita - all’altezza di ristabilire una nuova armonia.
E in questa rivincita il canto dalle finestre vuole raccontarci di quanto e come si possano vincere certe battaglie. L’usufrutto resta al Neurocanto.
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